utensili per il tempo di pace
Operai specializzati nella costruzione di non ordinaria bellezza devono essere passati di qua. Anonimi. La fama, la vita delle forme esagerate, se la sono presa i mammut di plastiche lucide e metalli leggeri che portano zanne di avorio antico: reliquie millenarie di quei mastodonti ritrovate nelle sabbie desertiche.
Una creazione dispendiosa testimonia che certuni vengono sempre perdonati per le loro menti eccessive in cambio di figurazioni meravigliose e di esagerazioni ‘tollerabili’ di quanto resta lo sproposito dell’ideazione degli esseri umani.
Questi inutili operosi perdigiorno si firmano con i reperti archeologici della bellezza che il genere cui appartengono sparge da subito attorno alle proprie orme.
Guardo i mammut e …. “Eccoci: esistenze fulgide eternamente alla deriva. In fondo siamo comunque anonimi. Alla deriva dalla vita diritta. Sulla curva della resistenza quotidiana. Svagati per non pensare ossessivamente all’inutilità di ciascuno.”
“Siamo i mammut e gli scultori della memoria del nostro passaggio sulla terra…”
Scaglie di metallo delle sculture cadono su di me. Limatura di meraviglia sparsa da centomila anni fa ad oggi.
Evidentemente ci sono sempre stati quelli specializzati a operare una funzione non remunerativa. Mi immagino siano nati senza comparizione. Che abitino stanze dimesse, gli occhi all’altezza della strada. Riscuotono la pazienza. Non paiono volere redenzione.
Costruiscono le loro vite con trasandata eleganza. Sempre dietro a scolpire forme poco plausibili. Carcasse di specie estinte. Reliquie di fantascientifica santità. Miracoli evolutivi di specie.
Suscitano clamore incanto irritazione esitazioni impaccio repulsioni curiosità indagine deliberazioni impulsività cedimenti rossori irrigidimento assensi abbandono deliqui.
Allineando gli utensili della psicologia dei tempi di pace.