universi

Quando un amore comincia ad affermarsi nella giornata parole ne vengono meno e migliori e cibi si trovano buoni che basta quasi nulla perché è il gusto che sfama e il respiro fondo raggiunge ogni alveolo così si ossigena ad ogni contrazione cardiaca ogni cellula la più periferica dell’universo cerebrale e si dorme poco quanto basta e nel poco agire cresce la vitalità che non riguarda i muscoli però sì l’apparato scheletrico le giunzioni gli innesti cartilaginei i tendini ma poi in fondo l’epidermide cioè i nostri confini dove noi conosciamo il mondo attraverso i fenomeni di scambio con l’esterno.

È su quella superficie che l’amore regna sovrano tra carezze e registrazioni minuziose di ogni minima variazione di temperatura.

Sul medesimo confine agisce l’azione mentale.

Quello che accade su quel crinale e come accade genera inesauribili conclusioni mai definitive, e indizi d’affetto, e controverse opportunità di valutazione che noi diciamo essere le condizioni in cui versa la realtà umana e naturale.

Quello che accade su quel crinale e come accade è una serpe benedetta la radice feconda di pensieri buoni o aspri di non giudiziose proposizioni di accattivanti propositi e di imprevedibili canti ad ogni angolo ad ogni divergenza.

È su quella lamina cellulare – come erba levigata traslucida da far venire a mente le foto di brughiera delle alte terre – che si mostra tutto il campionario di inarrestabili fenomeni di membrana che designano differenti significati per ogni forma variabile del gusto e stabiliscono la nostra disposizione giorno dopo giorno nei confronti di tutto e di tutti.

Ci sono sulla pelle quotidiane manovre di plotoni di formiche d’antracite sfilate di soldatini al carbonio e marce di pattugliamento di cellule combattenti, tutti in teporosa allerta, che ci consentono di tenere separate la storia dell’umanità dalla psiche di ogni singolo.

Vita individuale e storia dei popoli così ben distinte e spesso reciprocamente disinteressate, si affrontano invece e si scontrano quando un amore vuole affermarsi cioè nell’istante in cui il destino sono gli ostacoli o i vantaggi derivanti da quanto ci accade intorno quando cioè di qua siamo noi e di là tutti loro senza più volto perché non è il suo volto.

Loro a fare il mare che dovremmo saper traversare restando stretti per mano a lei.

E ci si chiede se esista una psicologia universale da considerare e non alludo allo spirito che si pensò animasse la storia ma invece piuttosto alla proiezione all’esterno di una umana fantasia a proposito di benefiche circostanti opportunità non ancora sfiorate…..