residue convulsioni
il giorno ha bruciato tutto il giorno nel catino del cielo e adesso tira via dietro l’orizzonte il suo strascico di luce ardente
è ora del coro crepitante di scintille che incendia la coscienza dalle cui ceneri nascono figure libere di vagare e chiamarsi vicendevolmente l’intera notte senza limiti prescritti di durata
i sogni non sono dunque ricordi svelati o segrete allusioni ma amanti che non si sono levati dal letto al momento giusto torri di guardia dismesse ma incrollabili roghi di corpi gementi anche dopo che la brace si era consumata
sono convulsioni residue di noi che non ne vogliamo più sapere di tutta quella realtà sfigurata dal sole
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