il primo giorno contro i guasti della memoria
questa notte si sottrae dalla somma di tutte le notti perché il sonno – che ne farebbe una notte come si deve – non viene
e allora nella mente – che luccica al buio – i significati delle parole ‘giorno’ e ‘notte’ muoiono insieme per indistinzione
e le designazioni di condizioni planetarie, divenute nei millenni ordinamenti normativi di civiltà, in questa misteriosa occasionale insonnia si perdono
perché il loro confine, per via della veglia protratta, si è dilatato e non ha più le caratteristiche di una linea che tiene separati sonno e coscienza
e allora la coscienza estende i lumi della propria luce sui territori dove da sempre venivo a deporre la borsa degli strumenti per il controllo sulla realtà esterna
e i pensieri della veglia, nel buio che nasconde le cose, paiono sogni mancati e la coscienza in tale ambascia perde la coerenza di restare legata ad un fine
ora questo vigilare sul buio richiama alla mente le canzoni che mugolavo per addormentare i miei figli che sapevano del latte rimasto sulle loro labbra
ma non so decidere se questa insonnia sia proprio causata dal ricordo nostalgico del loro allattamento quando venendo su dal seno della madre mi risplendevano tra le braccia….
…o se per quella via io abbia afferrato il lembo antico del mio stesso allattamento per coprirmi un freddo irragionevole e arginare i danni che il tempo potrebbe avere inflitto a quella memoria!
1 commento
fanno stare bene queste tue parole abbracciate al risveglio.. I sogni sono diventati mattino di questo nuovo giorno da inventare ..