arredamento d’interni

19 Ottobre 2023 Lascia il tuo commento

Devo svuotare la stanza e colorarla e non avere niente altro che me con cui avere a che fare. Chiunque dovesse venire non deve avere a che fare altro che con me.

 

Nessuno dovrebbe nascondersi dietro le cose che ha o farsi bello dei propri desideri di altre cose. Perché sarebbero cose che evidentemente costui vorrebbe che noi apprezzassimo.

 

Sarebbero cose che vorrebbe forzarci ad amare per un loro preteso valore mentre noi che non possiamo vedere con i suoi occhi potremmo scoprire misere svuotate della loro natura e riempite con significati differenti dalle belle intenzioni di coloro che quelle cose avevano create.

 

Le cose di cui gli altri si circondano troppo spesso sono tutto meno che la loro anima cioè sono le prove della mancanza di un’anima.

 

Il guaio di un’anima è che un’anima non è desiderabile o comunque non è una cosa sulla quale si può pretendere di esercitare un discorso.

 

Il guaio di un’anima è che non appena ce la troviamo di fronte non si può che patirla in silenzio.

 

Per questo immagino che vuotare la mia prossima casa inevitabilmente provocherà dei danni.

 

Sarà la mancanza di oggetti di cui avrei potuto circondarmi a smascherare coloro che arriveranno pieni di cose perché privi di anima aspettandosi di trovarmi a mia volta circondato di cose.

 

Ma sono oramai stanco di quelli che arrivano portando qualcosa al posto di qualche altra cosa smarrita.

 

Li vedo intorno da sempre perplessi a causa di una perdita in seguito alla quale si sono circondati di oggetti sostitutivi.

 

Non metterò nella stanza nessuna cosa da offrire. Le cose hanno il guaio di essere soltanto somiglianti. Gli oggetti-simbolo sono figurazioni di un pensiero sono, al meglio, prestigiose illusioni.

 

Non metterò cose per dire con fallimentare modestia…” questa cosa mi appartiene, questa cosa mi riguarda, questa cosa fa parte di me..”

 

Non metterò cose di cui poi dovrei parlare costringendo gli altri ad ascoltarmi. Nessun arredo allusivo.

 

Staremo uno di fronte all’altro. Ciascuno svelato dalle cose che mancano. Ciascuno rivelato da mille cose che potevano esserci e che avevo tolto.

 

Le vite afflitte da una problematica di accumulo dispongono gli oggetti secondo schemi di ordinata disperazione.

 

Vuoterò la stanza. Se arriveranno con i loro soliti trucchi nelle mani qua non troveranno niente con cui accordarsi. Forse torneranno quasi tutti via.

 

Unico arredo l’alternanza di te. Che lascia la valle dei venti. Scavata dalle oscillazioni di un’altalena.

 

Si. No. Non ancora. Di già. Torna presto….

 

Resteranno in pochi lieti dell’imprevisto, dell’anima come si svela nelle stanze vuote.


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