De Gregori, dada, idealismo.

8 Settembre 2023 Lascia il tuo commento

Bisognerà pur dire qualcosa. Intendo, non appena sia comparsa una stranezza o anche una bellezza come si suol dire. Una bellezza è una lei dotata di uno dei molti tipi di seduzione e gradevolezza. Ma anche, in senso platonico dunque, anche, ripeto, un’icona: che lascia trasparire l’idea assoluta di quella qualità. Dunque in questi casi bisogna rompere il proprio mutismo. Semmai era valsa la pena stanare la colomba rapace d’aria, questa straordinaria contrarietà causata dalla evidenziazione-capolavoro di un’opera d’arte o d’ingegno va segnalata al-meno con un grido. Non ti dico (non si può dire è vietato infatti dal galateo…!) la fatica…! Si stava così bene – quando si è stati strappati via..! – nei neri lenzuoli mortuari così teneri con la loro fibra vegetale avvelenata della passività del durare senza riflettere alcuna luce di pensiero. La comparsa d’un capolavoro ha fatto si che di nuovo stanotte, all’idea di vederti domattina (il capolavoro fu un po’ enfaticamente la prima vista di te che si rinnoverà tra poco nell’incontro augurabilmente carnale) mi sia messo a trapassare – pazzo – stoffe e tessuti di materiale organico vivo. Mi sono cucito sulla schiena poi al palmo delle mani strisce di seta cruda azzurro e cobalto poi ali infine bandierine segnalatrici marinaresche. Canticchiando sul ponte di prua tu annunci a nessuno un ingresso. Una statua in offerta. Archivio di promesse oceaniche.

 

Ma mamma io per dirti il vero

l’italiano non so cosa sia.

E pure se attraverso il mondo 

non conosco le geografia*.

So solo il primo bacio che mi ha dato

e di come sia volato via.

 

* “L’abbigliamento di un fuochista” – Francesco De Gregori – dall’album ‘Titanic’ – 1982


guardarsi dal male
stardust

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