correre

19 Novembre 2021 Lascia il tuo commento

Corro sul perimetro delle logge alla velocità d’un arco al secondo. Dalle vetrine onde fuoco e ombra. La schiera dei commensali dell’Hotel Acapulco si esercita sui passanti con compunta perfidia. Nella corsa il pensiero si fa siderale ed evanescente diradando le maglie del contesto fin’ora troppo problematico(*). Gli aghi mi attraversano senza far male perché la trama delle ossessioni si è diradata durante l’insistente silenzio podistico. Non sento alcun dolore. La corsa toglie ogni intenzione cattiva. Mi giri in testa. E sfreccio davanti alle logge accese. Ti penso sempre. Tieni il filo dei giorni. Chissà sotto quale arco di questo loggiato senza fine sarai.

 

(*) “Non si può risolvere un problema adottando lo stesso tipo di pensiero che ha caratterizzato il contesto su cui il problema è sorto.


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non c’è divinità più gradita delle parole da regalarti

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