chi può dire davvero “…capisco.”
può essere che non volessi nulla e che non abbia mai progettato nulla e che abbia vissuto tutto ciò che capitava giorno per giorno per una capacità fantasiosa di riuscire a regolarmi volta per volta
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l’anima misurata appare un borgo non un castello o una megalopoli
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un orto nel deserto talvolta e talvolta una pietra piana e liscia che fa da focolare su cui si può alternativamente cucinare o dormire
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l’anima ha scarsa estensione e pretende un giardino di area uguale alla propria
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un’anima misurata conosce il dato scientifico che nessun confine esaurisce lo spazio
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ogni conquista è un illusione perché l’oltre è sempre troppo e ci spinge indietro a riconsiderare i motivi dell’essere quello che siamo
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guardo fuori e penso, ad ogni sguardo, che converrebbe, per una chiara visione, ricontrattare, ogni istante della vita, il prezzo e il peso delle conclusioni di un attimo fa
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ho preso l’abitudine di dormire (riposare più che altro..!) in camere in affitto di case lungo strada non inurbate solitarie con il tetto d’erba scintillante che ricorda lo splendore della superficie marina
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subito oltre quell’orizzonte immagino sia tu che da tempo non vedo
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che apparirai
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a questo serve un confine: non ad essere ampliato
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solo ad autorizzare il pensiero che da là arriveranno le navi se solo riusciremo a placare il nervosismo di conquista e ci potremmo sedere sulla sabbia a massaggiare i polpacci affaticati
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dove risalta ben visibile il ventre muscolare ora che l’età ci ha spogliati dell’adipe dell’arroganza
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ti rendi conto? solo coloro che oltre l’orizzonte immaginano la medesima figura di ogni altro di fronte al medesimo orizzonte possono dire davvero
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“…capisco “
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