noi due Finlandesi forse non solo più soltanto per adesso
“La Finlandia è una terra dove i bambini giocano nell’oscurità” (Jukka Viikilä)
.
le lampade boreali sui tetti delle case-comodino a capo del letto accarezzano i capelli di quelli che dormono
.
la notte è una pergamena riccioluta ricavata dal sacrificio rituale d’una capra nera che misura sei mesi interi
.
una legge cosmica splende in cielo così ben disposta che se si ha pazienza di congiungerne i punti cruciali può essere di tutti
.
i sogni di ciascuno invece hanno geometrie differenti
.
sia perché il tempo biologico del sonno, diviso le 24’ore della rotazione terrestre, è un numero variabile
.
e perché nella consistenza del buio persone cose e animali sono cifre mutevoli: numeri non figure
.
e al risveglio dal sonno il sogno dà l’impressione che il mondo sia una tazza di Black-Charamel
.
che ci si trova a bere a colazione attorno al tavolo di cucina che gli occhi ci giocano dentro
.
mentre i bambini già svegli nella strada di neve ceramica sfrecciano davanti agli automobilisti frettolosi coi giubbotti fosforescenti
.
perché in Finlandia la letteratura di una novella detta le norme al codice stradale
.
dalle norme della nostra quotidiana relazione io traggo all’inverso spunti di un linguaggio su cui assopirmi
.
se non persuaso almeno placato di una qualche mia utilità a mio vantaggio
.
e indiscutibilmente concludo che tu per anni sei stata una costante notturna e io un frammento del giorno
.
che il sonno biologico la veglia del corpo la luce vivida che filtrava tra le ciglia eri tu
.
che eri tu la lampada boreale la mano accesa a accarezzarmi i capelli a capo di ognuno dei letti su cui ho dormito
.
che per adesso può bastare
.
(forse non solo più soltanto per adesso)