l’aglio e le mele sulla cima del moschetto
hai guardato bene il disegno degli alberi dei bambini ?
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si ergono sproporzionati
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un tronco tozzo e indiscreto senza radici sostiene un’ogiva di foglie verdi piantata in cielo
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è una nuova forma di rapporto tra i numeri che rappresentano l’estensione delle cose
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è l’amore imprevisto
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il ‘mostro’ che sempre alla prima occhiata giuriamo che non ci piace
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è con ogni evidenza un dente di dio del quale il ragazzino ha conoscenza
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è tempo che ha di fronte
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la sua trepidazione che come il canino forte della divinità si muove appena nell’alveo
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ma non può cadere
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l’albero frazionario svela come vede il mondo la creatura all’inizio
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un mondo precario sottoposto alla vita all’amore e alla morte
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tempeste di una meteorologia che poi dopo non riusciamo più a tollerare imprevedibile
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gli alberi dei ragazzini stanno beffardi con le forme irrimediabilmente sproporzionate a suggerire che la loro e la nostra natura resteranno irriducibili una all’altra
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che l’amore tra diversi ha la magia di una relazione sbilenca tra i componenti
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che fiducia e sospetto ritorti sono il filo di confine tra i soggetti di relazioni pericolose d’amore
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AFFINITÀ ~ SEPARATEZZA sta scritto su ciascuna della facce del cartello alla dogana
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la si attraversa fulminei in un abbraccio e si ricade ognuno dalla parte del mondo dell’altro
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ma niente mai si possede
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solo una accresciuta nostalgia
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compreso che ebbi questa regola nuova restai di guardia
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da allora quando siamo insieme (e poi comunque ‘sempre’ ) cammino dalla parte mia di questo filo, con il moschetto in spalla durante veglie insonni
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sulla lama appuntita dell’arma ho infilzati l’aglio e le mele
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repulsione e voglia di ciascuno quando si nega o si concede punteggiano il cielo col disegno piatto caratteristica della testarda certezza della mente infantile
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