certi toni insostenibili con cui talvolta mi rivolgo a te
gif animata
”crisi mistica”
(Sundance Festival – Premio ‘Opera Prima’)
Ho lanciato una pietra tante volte quante servirebbero (serviranno) per dirti … non si sa che diavoleria di quasi nulla.
Balbetto silenziosamente di noi.
Su e giù. Su e giù. Non è caso.
Non lo è la ripetizione di un caso. Questo trucco di prendere dio per mano e sussurrargli ‘dai che l’ho fatto’.
E sentirlo che te la stritola quasi, la mano. Che non è più accomodante. Ma che è la bontà?
Poi ti svegli. La coscienza nel sogno è giudiziosa. Ci salva. Perché ci sveglia. Ci porta al movimento.
Il movimento è senza pensieri. Mattinate di vigile sonnambulismo. A guardarci fuori per strada eccoli i corpi nudi che gli artisti svelano.
“Dal significato ai suoi segnali” questo ti dico, con tono stupidamente professorale, pentendomi subito. Cioè: troppo tardi.
1 commento
“Che vuoi che ti dica… mi sembra davvero di poterti non dire niente”, ma di questo niente resta segno e corpo: il tempo dedicato a tracciare l’ombra perfetta (cioè resa Opera d’arte) sulla terra di un satellite