strumenti a corda
lunedì, 17 gennaio 2011
strumenti a corda
Gli strumenti a corda. Il giorno. La competenza d’un farmaco. Costerà niente. Strumento a corda il suono gli assomiglia a ciò che si può trascurare. Voce della vibrazione uguale proprio del tutto a tutto quello che ci può augurare chi ci conoscesse bene. Voce suono vibranti e sentimentalismo si fondono attraversando la strada fino nel marciapiede di fronte. Le comari e i filosofi sgranocchiano noccioline e pistacchi. Sputano ai piedi dei cani bastardi gusci indigeribili. Corriamo amore a rubare l’inutilità ai piedi degli altri. Gli strumenti a corda fanno una cortina di canti.
Non come in Apocalypse Now che piovono bombe e frecce.
Gli strumenti a corda hanno una simpatia per le voci umane. L’estensione a corda pizzicata a tendini secchi scorticati, ad archetti tesi sulla memoria rimasta della nostra pelle. Che disponibilità è necessaria! Che pazienza. Gli strumenti a corda appoggiati al muro pronomi personali. Uno può parlare accanto al contrabbasso che lo aspetta sul pavimento. I legislatori scrivono il diritto alla memoria, la donna si lega al maschio, concilia di addormentare quando è cominciato il sogno prestabilito. C’è una evoluzione nella tensione. Una rivoluzione e la resistenza la corda che non si rompe. Un ‘io ’ sotto il sombrero messicano che – è noto a tutti – è pazienza al sole e fedeltà alla notte.
‘Noi’ oltre le linee nemiche una corsa a perdifiato e il fuoco nel respiro. L’amore per gli strumenti a corda è una qualità da maratoneti. La strada che sale stermina l’intelligenza. Prerogativa dei draghi bruciarci le spalle. Le note dopo il concerto che inseguono tutti.
Nel sacco che è rimasto in casa c’era la paura.