spionaggio internazionale e affari d’attrazione quotidiana

8 Ottobre 2022 Lascia il tuo commento

L’amore globalista si attua nel continente grande degli assembramenti nel quale la prospettiva di coppia fa fatica.

 

Un amore a due è, al contrario, un’azione territoriale che deve districarsi, per essere avvalorata, nella giungla di sentimenti di introversione astrusi e poco verificabili.

 

Agitato da quelle correnti contrastanti, quando non ci sei, mi fermo al tavolo della piazza e sparo raffiche di sguardi laterali dall’angolo fino laggiù: in fondo all’altro estremo.

 

Un innamorato, solitario, è un palazzo di molti piani tra alte costruzioni simili e anonime, ed è una spia al centro d’un intrigo internazionale, che gli si agita in mente, tra distanti e inconciliabili umori.

 

Sono qua seduto: e non mi si può vedere tra le foglie della vegetazione tropicale che abbellisce il giardino dell’ambasciata dove mi sono appostato per odorare spire d’aria profumata annunciare la firma di accordi segreti.

 

Un innamorato, ovunque si trovi, in ogni circostanza della vita, è una presenza incidentale se resta senza lei. Uno che, da solo, il bello è sempre il ‘fuori’ che gli manca.

 

Su un attico nel cielo, alla fine del mondo, una torta gelata addolcisce piano la propria temperatura.

 

Le ore dell’attesa restano ferme, tutte protese alla donna in arrivo. L’amore, che potrebbe pur accadere è, fino a là, un sogno, risucchiato in una stanza lussuosa, tra la luce che avvolge la città, e il vetro di due bicchieri.

 

‘Venire risucchiato’ è quello che mi interessava di riuscire a scrivere. Parole corrispondenti all’immagine di una ‘dinamica di percezione’ che è alla base del discorso. Mi interessa, dell’essere innamorato di lei, il fatto miracoloso di essere risucchiato ogni volta, seppure lei non sembri fare nulla.

 

Vengo risucchiato, ogni volta, addolcito di saliva odorosa, serrato, avvolto, smemorato e dopo ore deposto all’apice della sua lingua per essere ricondotto alla macchina sulla strada grande che è giorno. Con ben indirizzata maestria, con amore, lei: “Vola..” ride.

 

L’attico in cielo. L’aria tersa. I vetri dei bicchieri. Il tempo che ci spia.


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un difetto di conoscenza sugli antecedenti della ‘coscienza’
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