soffitte e corrispondenze pomeridiane
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“le due facce di un legame”
(collezione privata)
Per esempio il pensiero vive la felicità: che è una verità senza prove. Da matti. Fondiamo città su puri presupposti.
Io ho fondata una mia città. Te, l’ho chiamata. Le ho edificato attorno giardini di alberi e fiori. Una città completa. Completamente disabitata. Che spreco, senti dire. Eppure!
È che non vogliono ammettere che la vita si trova solo nel trasalimento, nell’onda di piena di un sovrappiù di senso. Cosi, tutto preso a avvistare eccessi, resto qua intorno nervoso e poco disponibile.
Oggi, in un buffo stato di ’agitazione’ da rigattiere, ho tirato fuori dalla soffitta un disegno tra i tanti di più di dieci anni passati quassù.
Mi pare un po’ troppo ambiguo. Di certo troppo sbrigativo. Tant’è. Non si pensa, certe volte. È il tono tenebroso e la lama luminosa a sinistra che mi hanno convinto. Eccotelo! a capo del testo. E a presto, mi amor!
Categoria: Arte povera