rien ne va plus

8 Luglio 2019 Lascia il tuo commento

Cronache. Di niente. Che è niente uno qua al riparo. Salvato dai muri e dalla linea spiovente del tetto.

Nuda singolare integrità in una piccola stanza che si oppone furiosa alla furia del mondo invaso di calore.

Il sole, e l’intero universo, si sono messi a carezzare con insistenza indecente i nostri giorni.

Ma io avevo detto di questo essere innamorati. Condizione di obbligo e perfezione. E adotto la distanza da te per disciplina.

Avverto la tua presenza sempre. Ma non la stanza ne è piena. Sei più verosimilmente la lingua bruciante del sole sulla casa. La lava in strada.

Il tuo volto è la pietra densa che si scioglie nella furiosa quiete del pensiero in un pomeriggio di mancanze innumerevoli.

Ma io che scrivo e tutto quanto ha di bello la realtà degli accordi siamo due niente in confronto all’eternità degli istanti.

Di fronte all’eccitante vibrazione del rosso cupo in punto sul foglio di cui mi parlavi poco fa io so che tutto questo è niente. 

Il rosso vince. Rien ne va plus. Così è l’amore a distanza. Dedizione alla dimenticanza. Creatività riparatrice. Identità prepotente.

Prima di tutto. Se si vuole che l’amore torni.


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