realtà del mondo umano

11 Maggio 2011 Lascia il tuo commento

realtà del mondo umano

In uno spazio ‘vuoto’ e turbinoso la mutazione in ore diverse del giorno delle tinte delle pareti – le indicazioni per esprimere il mutare della luce sul muro in un pomeriggio arioso e assolato – le finestre spalancate sui cortili condominiali – le ombre delle case su una meridiana di marmi e asfalti differenti – il sonno perché gli occhi guardano l’infinito attraverso verticali giustapposti di cielo traslucido – le cose cieche e mute – la vigilanza senza precisa consapevolezza riflessiva – l’assenza dei nomi – le macerie dell’esterno allegre e composite – il mondo sfarinato tra le macine di cristallo delle pareti d’aria giustapposte – il cedimento della percezione del molteplice e del discreto – il fondarsi di una recettività formicolante di tutto senza differenze significative – il pensiero che si riversa fuori e impone alle cose allagate la realtà del soggetto – la disposizione fisica della materia cerebrale che crea la realtà per diffusione dello sguardo sulla luce – il pomeriggio che allaga la pianura la terra illuminata il mare stesso lontanissimo laggiù in fondo e il mondo che si stende da là fino ai confini del sistema solare – la resistenza della coscienza – il disinteresse per le descrizioni che pone in decisivo discredito il mestiere di inviato di guerra – il trattato di pace alla luce traversa delle tre del pomeriggio del dieci di maggio – il mondo ai nostri piedi – la fondazione dell’impero con le briciole di terra sotto la carezza strisciante della meridiana – tu che mi vieni in mente come un’ombra che ruota con l’eleganza sensibile ed inesorabile del sole – il tempo umano che è l’opposto di quello della natura perché non è scandito mai dalla ripetizione – l’ombra carezzevole dei palazzi sull’asfalto come idea stessa dell’amore – un omaggio doveroso al concetto di ‘transfert’ e di proiezione – la densa importanza delle illusioni – la felicità purché sia anche derivata dalle menzogne e poi faremo le differenze.

Priva di figure la mente non realizza la concatenazione logica adatta a sostenere l’architettura del pensiero come macchina funzione edificio ideale arte ponte palazzo fortino canale linea di collina armata contro la notte – differente da tutto quanto ragionevolmente auspicabile il pensiero fa la propria dimora nei sottoscala del mio disinteresse per la descrizione giudiziosa – l’io diventa uno schema corporeo incerto che si regge appena in piedi di fronte alla invasione della luce – la luce si moltiplica mille volte nella conca scavata dallo sguardo nello spazio di fronte e sotto di noi – le fiaccole illuminano le notti dei cavalieri di ritorno da assai lontano e ci sono signorie al di qua delle frontiere mentre l’oltre frontiera è degli infedeli – la cultura degli altri registra differenze dalla nostra che forse sono apparenti ma rafforzano l’illusoria prevalenza della coscienza che serve la furbizia per lasciare esclusa la povertà – la povertà è rischiosa come la vigilanza della veglia senza la coscienza superba della consapevolezza di sé.

Nel ricordo di adesso come nei sogni la materia ha fatto il pensiero dalla attività spontanea della biologia cerebrale non stimolata dall’esterno e si è generato il ricordo di noi fermi sulla terrazza il municipio alle spalle e sotto la vallata infinita e in fondo una terra azzurra che tramonta e il cielo che sorge ben separato giorno e notte da una riga di luce bianca – eravamo mani grandi accosto al parapetto e altezza e affreschi sulla spiaggia e ricostruzione della storia immaginaria di ringhiere barocche di ferro nero e pesante che le amministrazioni comunali fanno sempre costruire a proprie spese sulle terrazze naturali che danno sulle vallate per vedere le navi e gli sbarchi mensili sulle isole e il resto – eravamo dunque in fin dei conti tutto il mondo dei risvegli che si innalza ci circonda e non ci lascia in pace da che c’è la vita umana.

Nello spazio ‘vuoto’ e turbinoso la mutazione delle tinte delle pareti in ore diverse dei giorni di quasi tre decenni ha permesso un linguaggio come una luce che rimbalza sui volti delle persone e riassume il fenomeno dell’amore di ‘transfert’ -che accompagna sempre la conoscenza- nelle parole: vitalità, pulsione, immagine, realtà umana.


la metà del mio cuore
polaroid

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