quelli senza potere

5 Dicembre 2021 Lascia il tuo commento

Insolente attualità delle veglie invernali.

 

Controluce i corpi attorcigliati o slegati svolgono la propria privata narrazione in figura d’alberi spogli carnosi asciutti spigolosi nudi. Sono proprio uguali alle provocanti saldature tra i cieli di stagno e le brume infernali nei quadri di Schiele.

 

Le veglie mattutine ai tavoli dei bar hanno un’insolenza diversa che somiglia alla misteriosa forza ordinatrice delle opere di Mondrian. Non prevalgono i corpi. Comanda la luce. Si vedono solo le linee rigorose degli sguardi trai commensali intenti a dolci colazioni: che intersecano la naturale perfezione dei raggi di sole.

 

Invisibile, in me, il calore residuo del fuoco della notte, mi riscalda ancora ogni volta che gira in mente la vampa dei tui ripetuti “Non devi lasciarmi ”. E la cognizione di quel tepore addolcisce la mia connaturata inclinazione agli eccessi del pensiero. Il fatto è, immagino, che chi non ha alcun potere rinuncia facilmente alla seduzione delle ideologie.

 

Così è dunque anche per me: mi succede che, tra le promesse notturne e le premesse dei sogni ricordati al risveglio, anche la mia vita corre anonima, ugualeprecisa a quella dei più. Come dire che, per chi non ha potere, la prospettiva esistenziale sta in orizzonti contenuti.

 

“ So do I “ dice la lingua inglese.

 

Anche i miei pensieri, che non ho alcun potere, sono privi dei toni degli inni e delle fanfare. Sono cavatine e recitativi che sonnecchiano come gocce di brace ardenti in un catino. A esagerare si dica che chi non ha alcun potere ha tutta l’anima in seno.

 

Più che di eroismi si vive delle aspirazioni dei lirici. Con focosa modestia. Gente senza comando, a noi la vita ci parla. Ci camina a fianco per la strada. Per noi la vita è sempre. Perché ogni momento abbiamo la necessità di sapere d’esserci, nel mondo.

 

Senza potere non ci si può distrarre mai. Bisogna vivere di quel che si è. E allora, per sentirci meno soli, ci si parla addirittura con la vita. Continuamente. Un poco delirando. Come fosse una donna si afferma quanto segue:

 

“Cammino da sempre con te. Ho lo stesso tuo passo. Mi prendi tutto il tempo. Eppure, a conoscerti bene, il senza potere con te non è impotenza. A volte, anzi, sembra felicità….”


Categoria:

me
la morte è mancanza di immaginazione

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