pensieri
La notte in cui i poeti scrivono e gli altri dormono e sognano si potrebbe, terzo, pensare di restare svegli a leggere per apprendere, con lucida ammirazione o dispiaciuta critica, i sogni altrui: e questa è stata la mia scelta. Forse per questo non mi è mai servito dormire per sognare. La mattina ero pieno di una grande quantità di soluzioni plausibili per situazioni problematiche che vedevo bene nello scorrere nelle vene d’acqua dei ruscelli e ruscelletti delle colazioni consumate nei bar profumato riparo di gonne svolazzanti e soprabiti ben spazzolati a precipizio su scarpe che non avevano cominciato ancora a farsi sentire e tenevano su sorrisi incrociati e baffi di schiuma ma che, si temeva tutti senza accennarvi, quando fosse capitato di sentirsele ampie o strette allora si che sarebbero stati pensieri.