non una cosa da ridere

13 Settembre 2022 Lascia il tuo commento

Solo chi posso toccare amo. I pochi libri nella stanza. Le persone raggiungibili. Quanto rimanda a ipotetici altrove non mi riguarda più. Il tempo davanti retrocede e mira  alle mie spalle e forse occhieggia il mio primo giorno. Tu ed io, accanto, vediamo già l’ultimo, dall’altra parte.

 

Non ci fermiamo mai. Non ricordo un giorno che non ci siamo stati. Quando non sei accanto scrivo di te dal bar: che è una fornace di brioche e liquori nella quale regnano caffè farine brusìi e fogli sui tavoli e si può sparire nell’immobilità dell’attesa mentre il serpe entra senza far male.

 

La possessione è esperienza d’amore e unica certezza della tua esistenza cosicché io trascorro sempre molte ore in questo straniamento. Ogni volta mi tiro su come un foglio di carta tratto in aria dalla fiamma. Rimango disposto esclusivamente al caffè di domani.

 

L’amore è misantropia. Per questo io attraverso pieno di noia questa città ininfluente scansando la malaria delle sue dicerie.

 

Vedi che se non posso essere del tutto felice come vorresti è per questioni di onestà. O, se preferisci, di  fedeltà a quanto mi accade da che tu ci sei. L’amore non è una cosa da ridere. 


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