non più troppo tardi

15 Maggio 2021 Lascia il tuo commento

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ombre di rami”

(polaroid)

 


L’amore sembrerebbe la forma raffinata e particolare che un legame assume al suo apice. Ma i guai della separazione lasciano macerie di polvere e metalli taglienti. Di pietra e acciaio si costruisce ancora quando dai pianti e i tagli nasce un nuovo amore.

 

Con lei, ultima, studiai in me l’ingegneria nuda dello schema morfogenetico. Mi curavo di tutto con la potenza che viene trasmessa ai piccoli gesti dalla consapevolezza della fine. Sono gesti anche gli atti passivi: osservare aspettare tacere restare.

 

Farneticavo di gioia esausta ”Tutto è già accaduto”.

 

Mi ripeto oggi il pensiero che l’amore sia la forma raffinata e particolare che un legame assume al suo massimo prima dell’estinzione. Ma di fronte alle macerie si esita a accettare una sempre identica rovina.

 

Allora la rovina l’odio e il pianto della fine devono essere poste come rivelazioni di un errore originario. Che non può che apparirmi come l’assunzione precoce di successo alle soglie del sorriso inaugurale.

 

C’è un‘ansia di sterminio nelle prime avvisaglie? La violenza che il vecchio compie sul nuovo? Una imposizione di regole a carico della precocità con la quale i segni della futura bellezza compaiono sui corpi? Che l’amore sia un presentimento?!

 

Con lei, ultima, fu difficile resistere alla presunzione. Difficile rifiutare la gratifica dell’amore che la cronologia degli anni concede alla paga concordata gonfiando di poco il salario pattuito con l’età.

 

Nelle ore che estinguono il giorno la presunzione scintilla di bagliori che prestano ancora un po’ di luce.

 

Presumere sinteticamente è il vizio di  previsioni impulsive che ampliano l’estensione della conquista coloniale sulle terre di domani per smania di vita.

 

Resistere alla presunzione è un azione che non ha figura e corrisponde al calore muscolare delle posture dignitose, all’accensione dei metabolismi, all’energia  ossidativa della chimica molecolare: fino alle stratificazioni minerali del silenzio che regna su montagne e miniere.

 

Resistere è tempo che passa per noi soli.

 

Forse, allora, l’amore buono, che non finisce, potrebbe nascere dalla resistenza a dargli troppo presto un nome da parte di chi ha rinunciato alla provvidenza, e esprime gli affetti di una realtà sentimentale che si genera dentro la materia, e sa che ciò che conferisce all’amore la legittimità è il tempo necessario allo svolgersi dei processi che portano la biologia al pensiero.

 

Genesi di una forma di relazione che comincia subito ma non è amore se non alla fine.

 

Subito/

Fino alla fine/

 

Fu così che espressioni relative a  processi di realtà fisica diventarono parole buone per noi due. E non fu più troppo tardi.


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controspecie
quanto può sembrare esagerato

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