lo spirito è una funzione del pensiero
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“cause di distrazione”
(collezione privata)
Lo spirito è funzione del pensiero che fa di una macchia una montagna. Inverso al dipingere, mi rende uguale a te.
Lo spirito, che ribolle nelle cellule dell’uomo, riconosce in un altro la bellezza di un certo modo di essere.
Tu fosti una che veniva dalla strada fuori, luminosa, e, sulla porta, ti presi dentro l’obiettivo che avevo puntato su di te.
La freccia dello sguardo, che dirigeva la Polaroid, è un vettore che dette senso allo spazio che, altrimenti, sarebbe rimasto vuoto. Insomma: privato d’intenzioni affettuose.
Comunque, resta da dire soltanto che, nel mare d’ingresso di quel giugno, lo spirito còlse un resto più cospicuo ancora del mare stesso in cui, miracolosamente ti pescò: resto inusitato.
Perché io feci di te un ideale in carne ed ossa. (essendo che lo spirito, come scritto in premessa, è una funzione.)
La macchia cui riconduco le attuali parole, era anch’essa, già prima di me, in figura: e sicché, affermare che fosse nell’aria, sarebbe, adesso, una metafora troppo leggera.
Sarebbe il trucco che vuole distogliere l’attenzione dalle conseguenze che derivano da lembi di figura, dalla forza peculiare alle cose dell’arte.
Io presi te in un’occhiata: e traversando i miei occhi fosti spirito in figura. Nome, spazio e persona.
Fosti, e rimani, funzione mentale di prevalenza. Idea rilevante. Spessore che mai si è rarefatto.
Tu prendesti il posto di una macchia che iniziò a dilagare dalla tela di un quadro e da allora in poi dilaga fino a me.
L’oceano si distese a lambire con la sua lingua azzurra di sale la soglia di casa. La distrazione fu tale da distogliermi da ogni precedente impegno.