le tue pistole (versione numero 2)
foto
”interdizione”
(archivio)
Senza te è finito anni fa al nostro incontro. Non ci fu più il senza affanni. Amarti è rimasto accosto alla paura di perderti. Non c’è stato, dopo, un meglio. Mai più niente oltre i tuoi confini. Abbracciato a te sbarravo gli occhi alla parete. Guardavo il passato da cui venivi. Gli altri precedenti amori. I giorni vittoriosi. Il tuo sorriso come una pistola di acciaio specchiato.
I cavalieri dell’apocalisse che ti avevano scortata ridevano nella strada in fondo alle scale in attesa che tu tornassi giù a vivere. Avevano bardature di cuoio scuro.
Tu guardavi oltre me alle mie spalle il fondo della libreria. I miei amori erano tuoi pedoni e damigelle d’onore. E io? Ascoltavo i suoni del passato. Mischiati ai tuoi e miei sospiri.
“Oohhh che vuoi che sia..Ma si non fa niente… Vieni qua.” Le cose che si bisbigliano: ininfluenti e sdrucciolevoli.
Fu mai più senza te. Fui io nella stanza. La stanza addosso perché non si sa mai. Ma invece si sa subito tutto.