la campagna di invasione (e ritorno)
è il dolore il segreto che nascondo
non so tu
l’eredità è accumulata
potrebbe bastare
ma ci sono troppe cose che non so
ci sono variabili indipendenti
che sono gli altri
dei quali non conosco
l’idea
che si sono fatti di me
ho lottato per correggere
loro eventuali errori
volevo spiegare
cosa era meglio che pensassero
al mio proposito
in amore quello è il sacrificio
intendo il sacrificio dell’intelligenza
che dovrebbe ritrarsi
di fronte a tale impossibilità
e non lo fa
e trae conclusioni
ma
semplicemente
se dico di sapere come stanno le cose
è perché sono stanco
devo riposare il pensiero
e mi è chiaro che
a riposare il corpo basta il sonno
ma al pensiero non basta
il pensiero
per fermarsi
ha bisogno di una conclusione
da quella conclusione noi avanziamo
nel deserto di ogni altra possibilità
per invadere l’impero disabitato
le steppe dove le ipotesi di soluzioni migliori
sono state incendiate
dove i contadini
fagotti grigi a terra
hanno la manna dei licheni grigi
e noi un’invasione amara da masticare
perché non c’era la capitale acclamante
a premiare la marcia
e non c’era un centro
e c’è invece un intorno
che forse dovremmo ripopolare e seminare
se c’è in noi seme sufficiente
(…….)
ora devo interrompere la lettera
te la invio così
in essa
si chiarisce l’errore del programma di invasione
che consiste nel credere che c’è un punto già dato
così io avevo invaso l’avvenire
dicendomi che in fondo dovevi esserci tu
prima che tu arrivassi
ma in realtà
all’inizio
ero io il mio programma
c’ero solo io
col mio bisogno di un punto cui tendere
con la mia precoce conclusione
per riposare i miei pensieri
fu così che al tuo arrivo
niente di meglio mi poteva capitare
devo aver inconsciamente pensato
che levarmi
insieme al bisogno
la voglia di te che lo celava
avanzavo
mostrando alla sabbia una smagliante bussola
ma stamani
al risveglio
eri già via
se sei rimasta migliore di me
immagino
se per te la voglia non fa testo
mi dico
tornerai
io nel frattempo non ti penserò ossessivamente
come fosse che l’amore debba compiersi
ad ogni costo
e tu debba avverarmi
perché al contrario
non c’è alcuna cosa
che ha l’obbligo di accadere
e noi non siamo ministri
di un culto
dunque
se ti aspetterò per sempre
è da oggi ‘colpa’ mia
e non sarà stata obbedienza
amare è un fatto esclusivamente personale