in forma di bene oscuro
c’è un bisonte zen un incedere risoluto una intenzione in embrione una invenzione ingombrante un’idea di migliorie risolutive lo sfregamento incendiario di metalli d’automobile in curva c’è insomma il formarsi in mente della domanda che avevo rimandato che non si generava sicché si vedeva solo la cenere grigio perla della mielina sulle fibre della corteccia cerebrale e come fai a immaginarti il formicaio dell’immaginazione subito sotto quella fine coltre di sabbia come fai a dire che quel grigio fine di particelle è attività di consumo energetico che si riavvolge risparmiandosi in una qualsiasi gemma di dizione per la quale io avevo scelto il pronome tu per tagliar corto con il tempo come consumo concentrando amore morte e pensiero che è tutta entropia o come ho sognato i falò rovinosi di baci sul collo le collane di esplosioni che crescono alle carotidi prima di andare al cuore …
l’amore si rivela in figura di ombra cava
è il cuore della vittima felice che si tiene in mano dopo l’omicidio
è anche la vita mentale dopo il primo lampo
è – forse- ogni inconosciuta forma
di oscuro bene