il pensiero del tuo nome

14 Ottobre 2024 Lascia il tuo commento

e io temevo il tempo che cominciò immediatamente a strappare la tela dei nostri giornalieri giacigli

 

il tempo, temevo, perché dietro le anse di ogni rivoluzione quotidiana celava a me e rivelava a te quello che tu speravi

 

io disperavo di quello che ti auspicavi: che fosse bellezza o olio colorato o trementina versata sui cenci o tutti i tuoi strumenti da composizione e taglio

 

ti regalai subito diverse mie scritture

 

frasi scivolate dalle mie mani alle tue per presentarmi non disarmato al fantasma della tua implacabile curiosità

 

poi, poiché facevi a pezzi qualsiasi cosa che non fosse sapientemente spudorata, acquistai, per regalarteli, certi testi di cui ero gelosissimo che esprimevano un’arte improrogabile

 

come sapevo li accogliesti traguardando me di taglio mentre sfogliavi fiera ogni pagina

 

come a dirmi ‘bravo!’ ma niente di più perché ‘d’altra parte capirai alla bellezza e al futuro non c’è limite’ pareva tu suggerissi

 

sono passati anni e lentamente hai distolto i tuoi occhi da quei regali e li hai portati, i tuoi occhi,  su di me, che ho le mani nude, che ho smesso di regalarti qualsiasi cosa

 

ora faccio la guardia alle nostre comuni attese dei pochi momenti che passiamo insieme su sfondi di tele chiare sopra le quali il silenzio è ombra del passato e i nostri corpi attempati proprio il tempo come s’è ricomposto intorno

 

i miei pensieri riprendono il filo di sutura dei primi strappi definitivamente ricuciti ma ancora evidenti

 

ho le labbra serrate a impedire la tentazione di raccontare ogni pretesa ultima rivelazione

 

tutto quanto potrei ancora affermare svanisce sempre al pensiero rassicurante del tuo nome mai pronunciato


canzone d’amore e passione
da zero a tre o quattr’anni

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