fin de siecle
è vero solo l’irreversibile o più precisamente risulta da considerare con serietà solo quanto è posto oltre un punto di non ritorno perché ciò che è incontrovertibile non può essere smentito e bisogna farci i conti
nello stesso senso è credibile solo colui che disegna l’estensione geografica delle proprie pretese da un punto di inviolabilità
quel punto è il luogo nel quale le umane circostanze talvolta ci hanno deposto
più precisamente si trova oltre l’estremo confine del dolore causato da una crudeltà inaudita o nei campi elisi d’un’eccessiva fortuna
lascio la cena dei diplomatici nel bel mezzo del suo svolgimento
tolgo gli aghi delle flebo, i sensori per la pressione, gli elettrodi sul cuore
vengo sul versante del mondo dove sei tu e vado diritto a casa tua a toglierti da quel ricovero di cronicità
gli occhi arrossati allampanato e famelico dico ti porto via
il tempo si ferma
senza tempo anche è l’eleganza della mobilia fin de siecle in una certa nostra casa nuova
la casa è dove siamo arrivati il nostro odierno certamente mutato modo di essere: ma è irreversibile come sarebbe necessario?
irreversibile è un palazzo grande venuto su dal nulla al centro di una piazza, fatto per te, lasciato vuoto
in tale spreco maestoso il vocìo di una Babele accidentale indica che si è passato il limite
ti trovo ingrata e sola ergerti diritta, al centro di una di mille stanze, regnare luminosa e catastrofica
la sai lunga ti dico
tu appena ti volti
dal foro dell’ago che avevo tolto dal braccio scorre il sangue
a gocce prende a cadere sul pavimento bianco di marmo
il tempo riprende a scorrere
siamo insieme