domani opposto a sempre
e c’è sempre, ogni volta, dopo il sempre più grande di sempre, dopo l’ultimo sempre, un sempre dentro il quale quel sempre si inoltra, oltre il quale procede
è esperienza d’amore: l’estensione infinita di tempo che il ‘sempre’ promette, si arricchisce, se tutto va bene, un po’ sempre di più
la parola sempre si riferisce ad un tempo senza esaurimento che tuttavia la definizione, appena pensata e pronunciata e scritta, circoscrive e conclude
sempre nella grammatica generale è avverbio di tempo, ma nell’area semantica del tempo è avverbio di modo
è cioè un modo del tempo
sempre non specifica la numerabilità di istanti che si succedono anonimi, ma la non computabile incessante vicenda di valorosi istanti sincroni
sempre è permanenza piuttosto che durata
cosi quando ti prometto di amarti sempre voglio dirti la durevole quieta potenza esclusivamente attuale
sempre è adesso
dopo è esperienza che sempre c’è un turbamento nel sempre, c’è uno strappo sul filo di questo infinito che ne infrange il confine
dovesse accadere amormio sarò oltre la linea di quella frontiera, nel mondo prospiciente la promessa da cui proveniamo, che mai si è esaurita
a dirti, una volta per tutte
“apri gli occhi, è domani.”
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