da zero a tre o quattr’anni
la gioia subito, infantile
infantile è quando (e se) la fine è fine di niente sicché tutto persiste e altro che disperazione e cinismo la vita, insomma l’essere al mondo, mondato di attributi letterari che restano tutti da venire, è in quella povertà gioiosa immeditata e durevole
il ricordo ora sono giorni e modi
infantile è il motivo (come di una canzone) di un comportamento che ti pare ogni volta eccessivo ma è insistenza invece, per lo meno pare a me, visto dalla mia parte
infantile, lasciata una gioia generica, la mia pretesa sentimentale rivolta al mondo ma poi virata in un punto solamente: nel punto dov’eri tu
virata in un punto e tutto insieme come l’infanzia, da zero a tre o quattr’anni, dovesse ritornarmi provenendo da te
mistero rimane come fu che poi per davvero tu non ti fossi più scordata di accudirmi