ciò che l’amore consente e regala

17 Giugno 2019 1 Commento

L’afa mi tiene serrato in un abbraccio continuo. Sarebbe una sensazione puramente somatica ma il corpo fa il pensiero dei tuoi abbracci. E il vento provocato dalla corsa nell’aria bollente non è che la tua guancia sulla mia.

Giorno dopo giorno ci dissetiamo di sole, di vento, di silenzio. Ci nutriamo di quello e di ogni forma di assenza che l’amore consente e regala. 

(Dedicato ai molti che da due giorni vengono a rileggere “Aria”. Dove si dice sia possibile la distanza senza la rabbia.) 


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bacio le mani alla Signoria Vostra

1 commento

  • C. says:

    “I ritorni”

    E da quel punto in poi
    sentimmo sotto di noi
    svolgersi il sentimento,
    largo e intento
    ad una tutta sua meditazione,
    non curante
    che sopra la sua pelle si ballasse.
    Le foglie coi barattoli, le casse
    con i tronchi senza cuore.
    E lo scandaglio calava dalle prore,
    poi ritornava su
    chiedendosi “Perché, perché il ritorno?”.
    È sempre per prova che
    sulle labbra torna
    la parola “amore”,
    per prove d’esercizio
    perché si sa che poi non si sa mai
    che potrebbe tornare utile.
    Tornare, per raccontare
    il furore e il gelo
    delle notti aurore.
    Bianca e assai provata,
    scampata per un pelo per poter ritornare,
    come dalle crociate, a un futile
    sopravvissuto a tutto,
    che ritorna più utile che vivo,
    quindi innamorato ancora.
    E torna, torna, lei gli ha detto torna
    ed era una bambina, finalmente,
    e gli diceva torna.
    Abbiamo un solo limite:
    l’amore che ci divide.
    Come la ragione,
    perché con la ragione
    si sopravvive a tutto,
    si distrugge il distrutto,
    ricostruendo a intarsi la copia fedele
    dell’innamorarsi,
    e un tassello alla fine
    o è dell’uno o è dell’altro.
    E i sogni si allontanano
    come i cavalli scossi,
    caduti i sognatori;
    bocconi tra le fragole, ma
    più dolci e più rossi,
    ridotti a dolenti spifferi.
    E docili incompetenti
    nella lotta incerta
    tra il ridire e il fare
    l’amore colloquiale.
    E lei continua a dirsi:
    “Si sopravvive a tutto per innamorarsi”.
    Amarsi è questo: escludere
    d’essere i soli al mondo,
    i soli ad esser soli amando,
    sterminandola l’invincibile armata.

    (Battisti, Panella)

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