vivere, fare, parlare

14 Agosto 2023 1 Commento

C’è solo la parola vita dietro a tutto ciò che ti ho detto e in tutto quello che ho tentato di fare con te e ogni volta che ti ho pensato e in quanto ti ho promesso a proposito di, sai bene tu, quali e quante piccole e grandi cose.

 

Volevo dirti tutto quello che ero stato dalla nascita.

 

Volevo addirittura dirti la nascita, con tutto quel movimento senza parole, che resta anche dopo quando si sarà sviluppato un linguaggio.

 

Raccontano che c’è un’io senza coscienza il primo anno, che non si sa rifare quel che fu, e non si saprà mai più raccontare l’essere senza coscienza d’esser nati.

 

Però ricordo come mi agitavo ogni volta che ti vedevo e allora è chiaro che senza coscienza non è senza soggetto.

 

Forse solo agitandomi in quel modo potevo dirti della vita del primo giorno e di ogni altro giorno e che la vita si genera ogni momento in un’alone di incoscienza che l’avvolge e la precede.

 

Volevo dirti che questo modo di amarti ha avuto sempre a che fare con la mia intera esistenza.

 

Dall’inizio.


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una qualità dell’intero
non cedere mai alla pressione d'un eccessivo silenzio circostante

1 commento

  • Anna says:

    Dopo tutto questo tempo. Eppure, ancora. È per l’inossidabilità, sicuramente, delle connessioni elettriche che ci fanno respirare e pensare e amare.

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