la chiarezza non chiede alcuna religione
sono testimone che ci sei stata e firmo i fogli della mia confessione spontanea a memoria della tua esistenza e prima o poi mi fermerò senza altro da aggiungere a queste parole di ricordi che non sono il testo didattico di una storia da raccontare ma la stesura del diario di una sperimentazione scientifica
scrivo questa nota senza interrompere il filo degli eventi anche se certamente prima o poi mi fermerò sollevando la mano dai fogli e proprio sul più bello proprio quando avrò più bisogno di te lascerò libera la tua mano per fare da me perché tu possa ulteriormente osare
e lascio in questo angolo del laboratorio l’augurio in forma di ipotesi scientifica che – se la correttezza del metodo dell’esperimento d’amore trascorso insieme era ben posta – la convalida consisterà nel risultato che la tua nuova libertà non sarà suscettibile del degradante revisionismo di una smentita
poi la mia libertà da te mi consegnerà ad un mondo di condizioni radicali irreversibili, in un universo dominato da una metodica ferrea, nella terra dove andare è privo d’occasioni di smentita
dove, immagino, il singolo può definitivamente constatare che l’amore reciproco fu un metodo esatto – fondato sulla propria stessa ben congegnata struttura – che produsse opportunità innumerevoli di benevolenza e limpide vedute
la chiarezza non chiede alcuna religione